LOBIETTIVO
DEL PROGETTO E LA CREAZIONE DI UNA BANCA DATI SULLE FOTOGRAFE
CONTEMPORANEE A LIVELLO ITALIANO, EUROPEO, E DEL BACINO DEL MEDITERRANEO
PER RENDERE POSSIBILE LA PRODUZIONE DI UN CATALOGO SUL LORO LAVORO E
MOSTRE DI FOTOGRAFE A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
PREMESSA
Il progetto
"WOMEN PHOTOGRAPHERS NET" si è prefisso come
obbiettivo immediato la creazione di un censimento sulle fotografe contemporanee
a livello italiano, europeo e del bacino del Mediterraneo.
La banca
dati che viene presentata non è comunque fine a sé stessa,
ma la base da cui partire per coinvolgere enti ed istituzioni pubbliche
e private che si rendano disponibili ad organizzare mostre delle fotografe
censite e editori che sappiano valorizzare, con la pubblicazione di
un catalogo, lenorme risorsa creativa delle fotografe che da tutta
lEuropa hanno aderito al progetto.
La motivazione
profonda a presentare questa ricerca al Comitato Bologna 2000 Città
Europea della Cultura è nata, infatti, dalla necessità
di dare maggiore visibilità al lavoro delle fotografe contemporanee.
Se infatti
la fotografia risente di una scarsa visibilità e conoscenza,
a maggior ragione in Italia dove la cultura allimmagine è
spesso sottovalutata, cè da sottolineare che ciò
è doppiamente vero per le opere delle fotografe che hanno sempre
incontrato enormi ostacoli nel riconoscimento della loro professionalità.
Rileggendo
la storia ufficiale della fotografia si nota che molte presenze femminili
di notevole importanza sono passate sotto silenzio: infatti, ripercorrendo
i vari movimenti culturali che hanno investito la fotografia, è
impossibile non costatare che le donne vi hanno attivamente partecipato.
Il movimento
della "Photo Secession" ha visto, oltre ai famosi Stieglitz e Steichen,
anche una notevole presenza femminile: da Anne Brigman a Alice Boughton,
da Gertrude Käsebier a Mary Devens.
All'interno
della corrente dadaista e futurista molte donne hanno espresso il meglio
si sè: da Lucia Schültz, al massimo citata come moglie del
più famoso Lazlo Moholy-Nagy, fino a Dora Maar; rintracciata
a fatica dalla critica Lea Vergine quando censi le presenze femminili
nelle correnti artistiche dei primi del '900.
E che dire
di Esther Bubley, Marjorie Collins, Pauline Ehrich, Martha Mc.Millan
Roberts, Ann Rosener e Louise Rosskam, che furono reporters per la "Farm
Security Administration"?
Se le loro
carriere ed i loro contributi sono stati taciuti, ad altre fotografe
e toccato di essere storicizzate come caso curioso o inquietante: l'impegno
di Julia Margaret Cameron è stato da più parti spiegato
come la reazione di un carattere particolarmente volitivo alla noia
di una vita monotona e borghese, mentre quello di Tina Modotti è
stato interpretato come la meccanicistica conseguenza dell'amore per
il suo compagno Edward Weston, unito ad una travolgente passione per
l'impegno politico.
La storia
non ufficiale invece fa trasparire ben altro e ben di più: innanzi
tutto evidenzia, nonostante la disincentivazione (o l'autodisincentivazione)
per le donne ad intraprendere questa professione, che è proprio
il desiderio espressivo (e non la ricerca di un lavoro) che le ha spinte
alla fotografia.
Moltissime,
dalla Modotti a Florence Henry, da Carla Cerati a Lisetta Carmi, hanno
reputato il lavoro di fotografe come una tappa necessaria della loro
vita; alcune come fase di crescita artistica, altre come momento di
ripensamento della relazione tra sè e il mondo, altre ancora
come strumento conoscitivo della propria realtà interiore.
Questo
approccio profondo, meditato e cosciente alla fotografia, in parte spiega
come la circolarità del loro lavoro e del loro messaggio, mai
ufficialmente sancito dalla storia, sia stata una tacita forma di rivolta
contro i canoni comportamentali di una professione dove è determinante
un comportamento se non aggressivo, almeno assertivo per "farsi largo"
tra tanti concorrenti.
La positività
del loro lavoro è stata, per troppo tempo, annullata dalla loro
"invisibilità" forzata nelle pagine della storia che ha operato
nei loro confronti un'operazione di rimozione collettiva inaccettabile.
TEMATICA
Per contribuire
a colmare, almeno per il presente, questa lacuna, è stato intrapreso
il progetto "WOMEN PHOTOGRAPHERS" NET".
Mi preme
inoltre sottolineare che a tuttoggi non ci risulta sia mai stato
prodotto un vero e proprio censimento sulle fotografe contemporanee
in modo organico e proiettato anche verso un utilizzo successivo.
La cultura
dellimmagine, leducazione al suo uso e alla sua percezione
nella comunicazione e nellarte è un aspetto che va nutrito
e coltivato: con questo progetto e il convegno di oggi pomeriggio è
stato organizzare per creare unoccasione perché ciò
avvenga.
METODOLOGIA
E SVOLGIMENTO
Per produrre
un censimento il più aderente possibile alla produzione e alliter
professionale delle singole fotografe, è stato redatto un questionario
(in italiano, inglese, francese e spagnolo) inviato al più alto
numero possibile di colleghe contemporanee italiane, europee e del bacino
del Mediterraneo, con la richiesta di inviare tre immagini significative
della loro produzione e di rispondere alle domande relative ai loro
dati biografici e lavorativi.
E
stato immediatamente creato un sito web in italiano, inglese, francese
e spagnolo, caricato su molti motori di ricerca a livello italiano ed
europeo con parole chiave che lo potessero indicare per le sue caratteristiche
e le sue finalità e creato vari link con siti di fotografia.
Il progetto
ed il questionario sono stati quindi inviati alle altre Città
Europee della Cultura (per il 2000: Avignone, Bergen, Bruxelles, Helsinki,
Cracovia, Praga, Reykjavik, Santiago di Compostela), alle maggiori agenzie
fotografiche a livello europeo e ad una serie di fotografe che si sono
moltiplicate grazie alla solidarietà di molte colleghe che hanno
fornito ulteriori nominativi.
Quanto
censito non è né vuole essere un campione utile a formulare
dati statistici.
Il fine
stesso della ricerca (la creazione di una banca dati sulle fotografe
professioniste europee) è secondario rispetto allo scopo principale
che ha animato il progetto, né poteva essere diversamente in
quanto concepito non dallesterno ma dallinterno al mondo
della fotografia. Il censimento è solo il primo, indispensabile
passo metodologico per rendere visibile la produzione fotografica del
maggior numero di colleghe attraverso un catalogo e mostre fotografiche
nella nostra ed in altre città italiane o europee.
A questo
proposito nel questionario è stato chiesto alle fotografe di
elencare i titoli delle mostre disponibili, corredati da dati tecnici
quali il soggetto, il numero e il formato delle immagini, ecc.
Women
Photographers Net è oggi in grado di proporre a livello
italiano ed europeo più di 250 mostre di fotografe professioniste
note e meno note, italiane e straniere, provenienti da:.
ITALIA
FRANCIA
GERMANIA
SVIZZERA
GRAN BRETAGNA
BELGIO
OLANDA
POLONIA
REPUBBLICA
CECA
GRACIA
SPAGNA
PORTOGALLO.
ISRAELE
di età
compresa dai 26 ai 74 anni.
RISULTATI
Una profonda
disponibilità ed unenorme collaborazione, arrivata in particolare
da fotografe da tempo affermate che hanno salutato questa iniziativa
con freschezza e fiducia.
Un grande
entusiasmo e un incredibile desiderio di scambio arrivato dalle più
giovani, desiderose di contatti ed informazioni da chi da anni vive
nel tortuoso mondo della fotografia.
A livello
personale questo progetto ha significato unincredibile arricchimento:
poter vedere scorrere le immagini e le biografie di tante fotografe
non può che suscitare da un lato un senso di collettività
e di nascente forza, dallaltro il paragone tra sé e le
altre, tra quanto si è fatto e quanto invece si è tralasciato
di fare non può che essere uno stimolo a rimettere in discussione
e a migliorare il proprio lavoro quotidiano.
Inoltre
lincontro anche se virtuale - con colleghe straniere fa
emergere altre realtà, sia a partire dalla loro formazione professionale,
sia per la posizione di rilievo che la professione del fotografo assume
negli altri paesi europei.
In Italia
solo le più giovani hanno potuto studiare fotografia in scuole,
istituti o corsi di alto livello (e solo in alcune città), mentre
le altre sono autodidatte o hanno seguito un iter da "bottega artigiana"
come assistenti di fotografi più esperti.
Allestero
invece quasi tutte , e non solo le giovanissime, hanno un nutrito curriculum
scolastico, arricchito dallopportunità di poter scegliere
varie specializzazioni in campo fotografico; di conseguenza il lavoro
di fotografo è stimato in quanto reputato una professione e non
un mezzo di semplice sopravvivenza.
Il risultato
è quindi un enorme serbatoio di dati da usare sia al nostro interno
che verso lesterno : una riflessione su che direzione sta prendendo
la fotografia (e non intendo la diatriba puramente tecnica su fotografia
tradizionale e fotografia che si avvale delle nuove tecnologie) e su
che direzione noi fotografe stiamo percorrendo: lidea di far seguire
alla presentazione un mini convegno va in questa direzione e nasce dal
bisogno di conoscerci e di scambiare esperienze e progettualità.
Altro dato
che emerge dal censimento è quanti settori della fotografia ci
vedono presenti ed attive e, contemporaneamente una riflessione su quanto
la definizione di "fotografia" copra (e quindi, come conseguenza,
quanta parte della comunicazione "copra") il nostro lavoro.
Dal censimento
emergono tre gruppi di fotografe:
- fotografe
che operano ricerca artistica e personale, che non si ferma mai alla
semplice ricerca formale ma entra nellambito del simbolico: la
fotografia quindi come mezzo evocativo di stati danimo interiori
o ruolizzazioni esteriori.
- reporters
impegnate sul sociale e sui grandi temi (guerre e conflitti ma anche
ricerche etnografiche ed antropologiche), operanti sia in Italia che
allestero
- fotografe
di studio con differenti specializzazioni.
Allapice
di questa suddivisione ci sono quelle fotografe che, indipendentemente
dal o dai settori in cui lavorano, producono immagini che ci restano
nella memoria., fotografe che producono arte anche se le loro foto sono
di reportage o fanno informazione anche se le loro immagini nascono
dal sé interno, da unurgenza più esistenziale che
comunicativa.
Cè
inoltre un filo conduttore e un intreccio continuo tra le varie fotografe
in senso trasversale e le ramificazioni delle varie specializzazioni,
i vari campi dintervento della fotografia.
- Chi produce
reportages commerciali in Italia o allestero non rimane estranea
ai problemi sociali dei paesi in cui va ad operare, per curiosità,
sensibilità o impegno sociale.
- Chi è
invece impegnata in reportages sociali spesso non si sottrae a collaborazioni
con progetti pubblicitari "impegnati" (alcune reporters hanno
collaborato con "Fabrica" di Oliviero Toscani, asltre hanno
fornito le proprie immagini per campagne della Benetton.
- Chi è
alla ricerca di un proprio un mondo interiore e sceglie la fotografia
come modo o tentativo di esternarlo - non può non essere attratta
dai progetti simili dei colleghi: la voglia spesso lurgenza
della comunicazione sono allora la spinta ad organizzare progetti
e mostre che coinvolgono anche altri fotografi.
O chi,
facendo riproduzioni darte o stampando per fotografi famosi ,
ne trae stimolo artistico
Molti altri
fattori ci accomunano:
- il rigore
della ricerca
- lattrazione
verso lautorappresentazione
- il tema
della la pace (come risvolto della guerra) e le immagini quotidiane
o le "foto di strada": un modo tutto "interno" di
leggere lesterno.
- lattenzione
verso laltro o le altre, che è forse il risvolto
più profondo e meno "voyeristico" della professione
di reporter; o lo spingersi fuori (da proprio corpo, dalla propria pelle,
dalla propria cultura), verso le nostre simili, anche per chi non fa
del reportage il suo unico modo di stare nella fotografia.
La fotografia
quindi come modo di segnare il nostro modo di essere e di stare nel
mondo, di vederlo con i nostri occhi o con quelli delle altre donne
che non hanno la possibilità di farlo direttamene.
Ma anche
il modo di vedere, osservare ed analizzare il nostro io interno, inteso
come la riflessione su sé, la propria esperienza fisica e biologica:
il corpo.
Le partecipanti
al censimento si possono dividere tra:
Le "Grandi"
(vere "Signore "della fotografia)
Le professioniste
di oggi
Le giovani
emergenti.
Al progetto
hanno aderito 107 fotografe, per ognuna delle quali è stata redatta
una scheda comprensiva dei dati biografici e lavorativi, del curriculum,
delle mostre esposte e di quelle che le fotografe possono fornire in
tempo reale.
Per
ognuna sono state acquisite 3 immagini, da loro direttamente scelte,
come "campione" del loro lavoro.
Le immagini
sono state presentate in videoproiezione il giorno 25 novembre.
- ALESSANDRA
CAPODACQUA (ITALIA)
- ALESSANDRA
DRAGONI (ITALIA)
- ANITA
ANDRZEJEWSLA (POLONIA)
- ANITA
MARANGONI (ITALIA)
- ANNA
CUTRONE (ITALIA)
- ANNA
FORCELLA (ITALIA)
- ANNA
HALM-SCHUDEL (SVIZZERA)
- ANNALISA
CODIGNOLA (ITALIA)
- ANNALISA
SONZOGNI (ITALIA)
- ARABELLA
FRANCHI (ITALIA)
- ARCANGELA
REGIS PIZZETTI (SPAGNA)
- BLANCA
BERLIN MIRAVETE (SPAGNA)
- BRUNA
GINAMMI (ITALIA)
- CARLA
CERATI (ITALIA)
- CARMELITA
IEZZI (ITALIA)
- CARMA
CASULÁ (SPAGNA)
- CATERINA
GERARDI (ITALIA)
- CÈU
GUARDA (PORTOGALLO)
- CLAUDIA
PROVENZANO (ITALIA)
- COLOMBA
DAPOLITO (ITALIA)
- CRISTINA
MARMIROLI (ITALIA)
- CRISTINA
OMENETTO (ITALIA)
- DANA
KYNDROVÁ (REPUBBLICA CECA)
- DANIELA
FACCHINATO (ITALIA)
- DANIELA
TARTAGLIA (ITALIA)
- EDITTA
CAMPELLO (ITALIA)
- ELEONORA
OLIVETTI (ITALIA)
- ELIANA
MAFFEI (ITALIA)
- ELIZABETH
GARVEY (Statutintense, vive in ITALIA)
- ELSKE
KOELSTRA (Olandese, vive in FRANCIA)
- EMANUELA
SALTI (ITALIA)
- EPHIE
TSAKRAKLIDOU (GRECIA)
- FANNY
SARRI (GRECIA)
- FEDERICA
DE ANGELI (ITALIA)
- FRANCESCA
PATELLA (Italiana, vive in OLANDA)
- FRANCESCA
SCIARRA (ITALIA)
- GABRIELLA
MERCADINI (ITALIA)
- GIANNA
BONACINI (ITALIA)
- GIOIA
BOTTEGHI (ITALIA)
- GIOVANNA
BORGESE (ITALIA)
- GIOVANNA
DAL MAGRO (ITALIA)
- GIULIANA
TRAVERSO (ITALIA)
- GIUSI
SPINA (ITALIA)
- GRAZIELLA
ALMASIO (ITALIA)
- HANA
JAKRLOVÁ (REPUBBLICA CECA)
- HANA
KUBIKOVÁ (REPUBBLICA CECA)
- HELGA
VENDT (GERMANIA)
- IDIT
GREENBERG (Israeliana, vive in ITALIA)
- ISABEL
FLORES GONZALES-MORO (SPAGNA)
- ISABELLA
BALENA (ITALIA)
- ISABELLA
COLONNELLO (ITALIA)
- KLARA
STRETTIOVÁ (REPUBBLICA CECA)
- LAURA
RIZZI (ITALIA)
- LAURA
SALVATI (ITALIA)
- LETIZIA
BATTAGLIA (ITALIA)
- LIA
STEIN (ITALIA)
- LIBUŜE
RUDINSKÁ (REPUBBLICA CECA)
- LIDIA
BAGNARA (ITALIA)
- LISA
FERRO (ITALIA)
- LOLA
ANGELA GRAMM (GRECIA)
- LORENZA
LUCCHI BASILI (ITALIA)
- MANUELA
METELLI (ITALIA)
- MARCELLA
CAMPAGNANO (ITALIA)
- MARGARET
COURTNEY-CLARKE (Sudafricana, vive in ITALIA)
- MARGHERITA
FANTUZZI (ITALIA)
- MARGHERITA
SPRIO (Italiana, vive in GRAN BRETAGNA)
- MARGHERITA
VERDI (ITALIA)
- MARGRIET
SMULDERS (OLANDA)
- MARIALBA
RUSSO (ITALIA)
- MARIANNE
BOUTRIT (Francese, vive in ITALIA)
- MARISTELLA
CAMPOLUNGHI (ITALIA)
- MAURA
PARODI (ITALIA)
- MELANIA
MESSINA (ITALIA)
- MERI
GALLO (ITALIA)
- MICHI
SUZUKI (Giapponese, vive in ITALIA)
- MONIQUE
JACOT (SVIZZERA)
- NANCY
MOTTA (ITALIA)
- PAOLA
AGOSTI (ITALIA)
- PAOLA
MATTIOLI (ITALIA)
- PAOLA
ZUCCHELLO (ITALIA)
- PATRIZIA
LANNA (ITALIA)
- PATRIZIA
MUSSA (ITALIA)
- PATRIZIA
NUVOLARI (ITALIA)
- PATRIZIA
PIERI (ITALIA)
- PATRIZIA
PULGA (ITALIA)
- PATRIZIA
SAVARESE (ITALIA)
- PAULINE
PRIOR (OLANDA)
- PETRA
FENDEL (GERMANIA)
- RAFFAELA
MARINIELLO (ITALIA)
- RAFFAELLA
CAVALIERI (ITALIA)
- ROBERTA
BRUNO (ITALIA)
- ROSSELLA
MURGIA (ITALIA)
- SABINE
KORTH (Tedesca, vive in ITALIA)
- SABINE
KOTHES (GERMANIA)
- SAMANTHA
SNIDARO (ITALIA)
- SANDRA
ROCHA (PORTOGALLO)
- SEBASTIANA
PAPA (ITALIA)
- SHERRY
LOTFY (BELGIO)
- SHOBHA
(ITALIA)
- SILVIA
LELLI (ITALIA)
- SIMONA
CALI COCUZZA (ITALIA)
- STEFANIA
BERETTA (SVIZZERA)
- STEFANIA
RICCI (ITALIA)
- TERESA
BIANCHI (ITALIA)
- THEA
VAN DEN HEUVEL (OLANDA)
- VALÉRIE
BERTEAU (BELGIO)
- ZLATUŜE
(REPUBBLICA CECA)
OBIETTIVI
FUTURI
A partire
da questa ricchezza, emersa dal censimento, lobiettivo principale
nel futuro è la ricerca di finanziamenti affinchè quanto
prodotto non venga inutilizzato ma venga usato per pubblicizzare, tramite
un catalogo e mostre, i lavori delle partecipanti.
Il
progetto ultimato è stato presentato alla Sala dei Notai, Via
Pignattari 1
(Piazza
Maggiore), Bologna, il 25 novembre 2000.
PROGRAMMA:
ore
12: presentazione del progetto
ore
13,30: buffet per tutte le partecipanti
ore
14,30 19,00: convegno
INTERVERRANNO:
Patrizia
Pulga, fotografa, ideatrice di WOMEN PHOTOGRAPHERS NET: presentazione
del progetto corredato da una videoproiezione delle immagini delle partecipanti.